Wednesday, July 22, 2009

Il tuffo

Tecnica compositiva fotografica di Andrea Annessi Mecci (occasione dei mondiali di nuoto edizione 2009 - Roma)

T'alzi e t'avanzi sul ponticello

esiguo, sopra il gorgo che stride:

il tuo profilo s'incide

contro uno sfondo di perla.

Esiti a sommo del tremulo asse,

poi ridi, e come spiccata da un vento

t'abbatti fra le braccia

del tuo divino amico che t'afferra.

Ti guardiamo noi, della razza

di chi rimane a terra.

(Falsetto, Eugenio Montale - Ossi di seppia)

Friday, July 17, 2009

Discorso di Obama al Cairo [Obama speech in Cairo]


Con l'Islam un nuovo inizio
di BARACK OBAMA


SONO onorato di trovarmi qui al Cairo, in questa città eterna, e di essere ospite di due importantissime istituzioni. Da oltre mille anni Al-Azhar rappresenta il faro della cultura islamica e da oltre un secolo l'Università del Cairo è la culla del progresso dell'Egitto. Insieme, queste due istituzioni rappresentano il connubio di tradizione e progresso.Sono grato di questa ospitalità e dell'accoglienza che il popolo egiziano mi ha riservato. Sono altresì orgoglioso di portare con me in questo viaggio le buone intenzioni del popolo americano, e di portarvi il saluto di pace delle comunità musulmane del mio Paese: assalaamu alaykum. Ci incontriamo qui in un periodo di forte tensione tra gli Stati Uniti e i musulmani in tutto il mondo, tensione che ha le sue radici nelle forze storiche che prescindono da qualsiasi attuale dibattito politico. Il rapporto tra Islam e Occidente ha alle spalle secoli di coesistenza e cooperazione, ma anche di conflitto e di guerre di religione. In tempi più recenti, questa tensione è stata alimentata dal colonialismo, che ha negato diritti e opportunità a molti musulmani, e da una Guerra Fredda nella quale i Paesi a maggioranza musulmana troppo spesso sono stati trattati come Paesi che agivano per procura, senza tener conto delle loro legittime aspirazioni. Oltretutto, i cambiamenti radicali prodotti dal processo di modernizzazione e dalla globalizzazione hanno indotto molti musulmani a considerare l'Occidente ostile nei confronti delle tradizioni dell'Islam.

Sunday, July 12, 2009

Qashqai nomad

http://www.annessimecciphotography.com/site/?p=157 In un momento di conflitti come questo, in cui il mondo tende a sgretolarsi, più "archivi umani" hai a disposizione, più ti rendi conto che gli esseri umani sono uguali a te e ti accorgi che lo sguardo di un contadino dell' Iran ha la stessa dignità umana di un mezzadro del North Carolina o di un professore di matematica di Pisa. L'archivio umano diventa così il mezzo assoluto contro le divisioni etniche, territoriali, le guerre e le classificazioni di mondi ricchi o poveri. Diventa una comparazione tra culture e territori. Gli sguardi dell' archivio umano non hanno bisogno di traduttori, di bilanci, di prodotti interni lordi, né tantomeno di guerre, religioni e razze. Sono sguardi umani di esseri umani che compongono l'unico vero volto dell'umanità e, contemporaneamente, sono tutti differenti l'uno dell'altro.
(Raffaella Guidobono prefazione da Andrea Annessi Mecci, Iran, Edizioni Gribaudo) [qui]
In a period of conflict, in which the world tends to split up, "human portraits" can help to realize, that human beings are all equal, and that the eyes of an iranian farmer have the same dignity as the eyes of a sharecropper in North Carolina or a professor of mathematics in Pisa. Human portraits become a sort of "white weapon" against ethnic and territorial divisions, against wars and any classification of "rich and poor world". They become a touchstone between cultures and countries. The portrayed eyes do not need traslators, balances, gross domestic product, nor conflicts, religions or race. They are just human eyes of human beings making up the real nature of humanity and, at the same time, representing the differences laying behind them.
(Raffaella Guidobono prefazione da Andrea Annessi Mecci, Iran, Edizioni Gribaudo) [qui]

Persepolis

Mentre ci aggiriamo tra le rovine di Persepoli, non finiamo di chiederci quale città fosse questa. Non era nata per raccogliere nelle sue strade o lungo le rive di un fiume la corrente dei commerci; non era nata per governare e amministrare uno stato; né perché i suoi templi elevassero preghiere agli dei, e nemmeno per venire abitata. Persepoli è una città unica al mondo, perché mai prima e dopo di allora qualcuno concepì una città esclusivamente simbolica. Le sue colonne, i suoi animali alati, i suoi mostri, i suoi cortei, le sue guardie rappresentano un'allegoria nella quale tutto l'impero persiano si riconosceva. I simboli tra i quali gli uomini vivono hanno spesso il loro modello nei ricami del cielo.

(Pietro Citati - Persepoli, specchio del cielo - La Repubblica 27/02/2005) [qui]